La valutazione del comportamento di un campione sottoposto a ripetuti e diversificati metodi di indagine permette di per sé la conferma del dato analitico sia qualitativo che quantitativo ed inoltre consente l’identificazione corretta degli analiti in studio. Tuttavia svariati fattori (matrice, pH, temperatura ecc.) possono alterare non di poco la significatività del dato. Risulta quindi indispensabile validare i metodi di analisi utilizzati rispetto agli analiti da determinare, alla matrice e ai livelli di concentrazione di interesse con materiali di riferimento certificati e/o con Proficiency Test. Vanno infatti valutati, oltre le percentuali di recupero anche la ripetibilità e la riproducibilità del metodo e non ultimo l’incertezza associata al nostro risultato. E’ chiaro quindi che, al di là della più o meno semplice esecuzione della procedura analitica, diversi fattori vanno considerati per emettere un risultato che è sicuramente molto di più di un “numero”. Data la possibilità che danno le varie metodologie e la presenza dell’errore casuale o sistematico di ottenere risultati non uniformi e quindi oggetto di potenziale contenzioso si è proceduti ad una standardizzazione dei metodi e delle procedure in modo tale da garantirne alta riproducibilità e ripetibilità.